Sarah Jaffe è una scrittrice e giornalista americana che si è fatta conoscere in ambito giornalistico collaborando con diverse riviste e testate giornalistiche. Credo sia doveroso nominare The Nation, New York Magazine, Dissent Magazine e The Guardian.
È una giornalista eclettica e spesso presente anche come ospite in diverse trasmissioni televisive e radiofoniche statunitensi.
Jaffe è nota per le sue argute analisi sull’economia e il mondo del lavoro. C’è chi la definisce una sovversiva, chi colei che ha magistralmente saputo cogliere il momento e la propensione degli ultimi anni per una rivoluzione in ambito lavorativo. Uno dei suoi libri più famosi è proprio “Il lavoro non ti ama: come la tecnologia sta distruggendo la classe media americana“ del 2018. In questo libro la Jaffe affronta un’attenta analisi su come la tecnologia e la globalizzazione stanno cambiando il modo in cui lavoriamo. Non si limita ad analizzare il mercato del lavoro ma si spinge oltre, scrivendo di come i cambiamenti in atto stiano influenzando la classe media americana.
Biografia di Sarah Jaffe
Sarah Jaffe è nata (nel 1980) e cresciuta in Massachusetts ma ha vissuto anche in South Carolina, Louisiana, Colorado, New York e Pennsylvania.
Ha frequentato il college alla Loyola University di New Orleans, dove ha studiato inglese. Successivamente ha conseguito un master in giornalismo presso la Temple University di Filadelfia.
Sarah Jaffe all’inizio della sua carriera puntava a diventare una scrittrice o una sceneggiatrice ma, a causa della recensione che colpì gli USA nel 2000, finì per lavorare come cameriera e occuparsi di vendita al dettaglio. La sua carriera di scrittrice era però destinata a concretizzarsi. Iniziò come blogger di stampo femminista, sviluppando presto un acceso interesse per i reportage sulle problematiche legate al mondo del lavoro.
Non a caso la giornalista e attivista Kim Kelly la descrive come “una delle voci principali e delle luci guida del lavoro”.
Pian piano ha riscosso un enorme successo in ambito giornalistico ed i suoi lavori sono stati pubblicati su The New York Times, The Nation, The Guardian, The Washington Post, The New Republic, The Atlantic, giusto per citare le maggiori pubblicazioni. È anche co-conduttrice, insieme a Michelle Chen, del podcast Belabored della rivista Dissent ed editorialista di The Progressive.
Bibliografia
La giornalista e scrittrice Jaffe ha scritto ha scritto principalmente di lavoro, giustizia, economia, trasformazioni sociali, politica e questioni di genere e cultura pop.
Tra le sue opere più rappresentative troviamo sicuramente “Il lavoro non ti ama: come la tecnologia sta distruggendo la classe media americana“, ma la Jaffe ha scritto diverse opere. Possiamo elencare nella sua bibliografia:
- Beautiful Trouble, 2012;
- Tales of Two Cities, 2014;
- Necessary Trouble: Americans in Revolt, 2014;
- Donald Trump’s War on the Working Class, 2017;
- Work Won’t Love You Back, tradotto in italiano col titolo “Il lavoro non ti ama”, 2021
Sarah Jaffe ed il libro Il lavoro non ti ama
“Il lavoro non ti ama” è uno dei libri più famosi tra quelli scritti dalla giornalista e scrittrice americana Sarah Jaffe. Il libro esplora in modo tanto arguto quanto meticoloso il mondo del lavoro, soffermandosi su come la tecnologia e la globalizzazione stiano cambiando il modo in cui lavoriamo. Analizza anche come questi cambiamenti stiano influenzando la classe media americana apportando cambiamenti sociali oltre che economici.
In questo libro Jaffe esamina le conseguenze economiche, sociali e politiche di tutti questi cambiamenti, ma non lo fa come mero esercizio retorico, anzi, cerca di offrire concrete soluzioni da mettere in atto per proteggere i lavoratori e la classe media. Il libro è stato pubblicato nel 2018.
Nel libro “Il lavoro non ti ama” la Jaffe porta avanti una interessante teoria. Afferma infatti con determinata convinzione che la tecnologia, l’intelligenza artificiale e la robotica sempre più presenti e calate nella realtà lavorativa, stiano sostituendo lavori tradizionali e portino inevitabilmente alla diminuzione della necessità di lavoratori umani. Un fenomeno preoccupante, soprattutto perché colpisce maggiormente classe media. Jaffe si spinge oltre ed afferma che questi cambiamenti stanno inevitabilmente conducendo ad una nuova “precarietà del lavoro”. Un problema che le politiche economiche attuali non stanno affrontando con la dovuta serietà e che si ripercuoterà maggiormente sui lavoratori e la classe media.
Sarah Jaffe volendo proporre soluzioni concrete cerca suggerire una serie di soluzioni atte a proteggere i lavoratori più colpiti. Suggerisce infatti:
- L’introduzione di un reddito universale;
- La garanzia di un salario minimo più alto;
- Una maggiore protezione per i lavoratori precari.
Un libro che vuole contrastare l’idea di lavoro come sacrificio necessario e, al tempo stesso, fonte di sfruttamento. «Fa’ ciò che ami, e non lavorerai nemmeno un giorno in vita tua»: una citazione che ha incentivato molti lavoratori a ‘dare di più’ ma che ha anche nascosto una globale ricetta atta allo sfruttamento.
I tempi sono però cambiati e le nostre vite sono sempre più precarie e, lavorativamente parlando, meno garantite. Ne “Il lavoro non ti ama” la Jaffe riesce a dare voce all’insoddisfazione generale che serpeggia tra i lavoratori contemporanei. Un malcontento che deve essere incanalato in modo produttivo per portare un cambiamento concreto e produttivo.
Sarah Jaffe mette nero su bianco quanto il neoliberismo possa essere anche un progetto di manipolazione delle emozioni. Un progetto di controllo e sfruttamento che può essere contrastato con la consapevolezza e l’informazione. Questo non è un libro che fa pensare e insegna a reagire. Un libro che si prefigge lo scopo di cogliere il giusto momento per mettere in atto il cambiamento.
La Jaffe scrive:
«La beffa più grande del capitale è stata convincerci che il lavoro sia il nostro più grande amore».